Alaggio, varo e rimessaggio, quali sono i rischi?
Il varo della nostra barca è sempre un momento speciale…e delicato!
Siamo divisi tra l'emozione di poter ammirare, non senza orgoglio, le linee della nostra imbarcazione nella sua interezza, con uno scafo talvolta scintillante dopo un refit o uno svernamento e la preoccupazione latente che abbiamo quando osserviamo le fasce che sostengono l’imbarcazione che sembrano a volta cosi sottili da diventare ogni secondo che passa più piccole da sembrare stringhe di mocassini!
Per ogni proprietario l’alaggio ed il varo rappresentano sempre un momento importante e delicato nella vita della propria barca.
Anche quando la movimentazione è gestita da professionisti esperti, possono sempre intervenire degli imprevisti più o meno importanti, e qui casca l’asino, o meglio, può cascare la barca! Al meglio qualche ammaccatura e graffio, ma di solito il tutto si traduce in grandi danni, spesso strutturali, perché come si dice, la sfortuna ci vede benissimo.
Il solo lato positivo di questi interminabili momenti è che molti di noi hanno, con il tempo, imparato ad affinare le proprie capacità di apnea, trattenendo il respiro per lunghissimi istanti mentre la barca oscilla, a 2 metri da terra, cercando di decifrarne il minimo scricchiolio o crepitio nella speranza di poter anticipare un’eventuale problema e di salvarla con le nostre braccia prima che rovini a terra, come un super eroe! No, tranquilli, succede solo nei film, ma mai con le barche…!
Dal punto di vista pratico, possiamo però preparare bene le manovre di alaggio e di varo.
Se la gru appartiene a un cantiere navale o a un porto, l'operazione sarà sicuramente gestita da un professionista che verificherà il peso ed il modello della barca per scegliere l'attrezzatura giusta per il sollevamento.
In altri casi, alcuni porti minori o club di vela possono consentire l'accesso ai loro impianti di sollevamento ai diportisti. Qui di seguito riportiamo alcune importanti regole di base da rispettare:
- Il corretto posizionamento delle cinghie è essenziale.
- Sulle barche più recenti, a volte sono visibili degli indicatori che segnano le zone predisposte per il passaggio delle cinghie. In caso di dubbio, identifichiamo un punto rinforzato da una paratia o da un portello.
- Si può sondare lo scafo per cercare un punto più solido di un altro.
- Evitiamo di far appoggiare le cinghie sulle varie sonde o sull'asse dell'elica (per le barche interessate) perché le tensioni esercitate una volta che la barca è sollevata rischiano di danneggiarle.
- Banale ma non scontato, controllare l'equilibrio della barca appena inizia il sollevamento al fine di individuare un disequilibrio che genera delle inclinazioni anormali.
Altro punto importante da non sottovalutare, la scelta e verifica delle fasce di sollevamento.
Oltre al fatto che devono essere adeguate al carico che dovranno sostenere, ricordiamoci di controllare:
- Che la lunghezza sia sufficiente, poiché se troppo corte o troppo strette rischiano di accentuare la compressione sullo scafo.
- Che siano pulite ed in buono stato sulla loro superfice di scorrimento/appoggio sullo scafo, ogni irregolarità da usura o altro può graffiare la vostra imbarcazione.
Se la barca viene sollevata per la prima volta, ricordiamoci di fare una foto della stessa sospesa sulle imbragature in modo da poter ripetere facilmente le operazioni la volta seguente.
E dal punto di vista assicurativo cosa succede?
Come detto sopra, durante il sollevamento, e più in generale durante il varo, la barca è sotto la responsabilità del cantiere che esegue le operazioni, quindi in caso di problemi durante le operazioni lo stesso deve provvedere a ripristinare i danni cagionati al bene affidatogli tramite le sue polizze assicurative.
L’assicurazione del cantiere copre normalmente qualsiasi danno che può essere fatto alla nostra barca durante il suo sollevamento e rimessaggio. Tuttavia, l'assicurazione interverrà solo se è accertata la responsabilità del cantiere.
In caso di fulmini, maltempo, o anche di furto e vandalismo, l'assicurazione del cantiere sicuramente non interverrà (a seconda del contratto firmato con il cantiere).
Un certificato di assicurazione di responsabilità civile vi verrà comunque sempre richiesto.
In effetti, la grande paura dei cantieri navali è che, una volta che la barca è a terra e rimessata, un incendio possa scaturire dalla stessa danneggiando le infrastrutture e le barche vicine. Come ben si sa, i materiali di costruzioni delle barche rappresentano un grande rischio di incendio di veloce propagazione.
Se siete assicurati solo per Responsabilità Civile verso terzi, sarà necessaria un’inchiesta approfondita e spesso complessa per determinare le cause e le responsabilità dell'incendio al fine di identificare quale sia l’assicurazione responsabile per risarcire i danni.
Se la responsabilità viene da un terzo (il cantiere stesso o un suo preposto), si dovrà fare un ricorso per chiedere il risarcimento del danno. Questo può richiedere tempo, specialmente se la perdita è grande e le responsabilità sono condivise o non chiaramente definite.
D'altra parte, se avete sottoscritto la copertura Corpi Pantaenius, la polizza vi indennizzerà il danno o la perdita e, in un secondo tempo, valuterà se proceder con un ricorso contro i terzi responsabili al fine recuperare le somme indennizzate ai propri assicurati. Nel frattempo, però, voi avrete ricevuto il vostro indennizzo e potrete far riparare la vostra barca, indipendentemente dal fatto che il vostro assicuratore sia riuscito o meno nel ricorso di rivalsa verso i terzi. Attenzione però che se il cantiere vi fa firmare una rinuncia alla rivalsa in caso di danno la polizza Corpi non opera più in quanto l’assicuratore non potrà più surrogarsi ai suoi diritti di rivalsa nei confronti del cantiere una volta effettuato il pagamento del sinistro.
Le nostre polizze si prendono cura delle vostre imbarcazione sempre ed ovunque, permettendovi di affinare l’arte della serenità. Un vero toccasana per il morale!
Allora, distenditi e rilassati e stai sereno, Pantaenius c’è!